Aggressioni al personale sanitario: ecco cosa cambia
Care lettrici e cari lettori, questa settimana voglio parlarvi di un tema particolare di cui molto si è sentito discutere negli ultimi tempi.
Recentemente i telegiornali e i quotidiani hanno trattato pressoché quotidianamente di episodi di aggressione al personale medico e sanitario di diversi ospedali italiani, evidenziando così la gravità della situazione che il personale sanitario si trova a dover affrontare.
Calci, pugni, schiaffi ma anche colpi di accetta e di mazza da baseball sono solo alcuni degli strumenti utilizzati dai pazienti o dai parenti dei pazienti per farsi – a loro modo di vedere – “giustizia” da soli.
L’aumento esponenziale delle condotte violente e delle minacce nei confronti del personale di Pronto Soccorso o del 118 e la reiterazione delle stesse ha reso imprescindibile un intervento governativo che già da anni veniva richiesto a gran voce dagli appartenenti al settore.
Sulla scorta di ciò, ha visto la luce il Decreto Legge n. 137/2024 composto da 4 articoli introducenti modifiche al Codice Penale e al Codice di Procedura Penale e ciò al fine di contrastare più efficacemente la violenza nei confronti del personale medico e sanitario.
Ma quali sono le novità previste?
Il decreto introduce una particolare fattispecie del reato di danneggiamento, disponendo la reclusione da uno a cinque anni e la multa fino ad euro 10.000 per chiunque, all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose ivi esistenti o comunque destinate al servizio sanitario o socio-sanitario.
Ancora, le sanzioni previste in caso di lesioni a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria vengono estese anche all’ipotesi di lesioni nei confronti del personale di sicurezza complementare.
L’art. 583 quater del Codice Penale prevede infatti la reclusione da due a cinque anni nell’ipotesi di lesioni cagionate al personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell’esercizio o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso funzionali allo svolgimento di dette professioni – ovvero, per effetto del Decreto in esame, al personale di sicurezza complementare – nell’esercizio o a causa di tali attività.
La reclusione si alza e passa da quattro a dieci anni in caso di lesioni gravi e da otto a sedici anni in caso di lesioni gravissime.
Viene poi introdotta la previsione dell’arresto obbligatorio in flagranza ovvero l’arresto differito per i delitti di lesioni personali contro operatori sanitari e il danneggiamento delle strutture sanitarie nel caso in cui l’autore materiale delle condotte risulti tale in forza di prove videografiche o digitali inequivocabili.
COSA NE PENSO IO?
Credo che il problema delle aggressioni al personale sanitario sia evidente e molto grave, circostanza che rende assolutamente necessario – ma forse non sufficiente – un intervento del calibro di quello del Decreto Legge 137/2024.
I problemi del sistema sanitario, strettamente connessi al fenomeno delle aggressioni e delle violenze, non possono certo essere risolti con un inasprimento delle sanzioni o con la previsione di nuove fattispecie di reato: servono dunque ulteriori interventi che affrontino in modo trasversale i deficit del settore.
Questa è una rubrica di informazione e divulgazione giuridica che ha il solo scopo di voler contribuire a livello sociale alla conoscenza dei propri diritti in quanto è mia convinzione che solo così è possibile tutelarli efficacemente dal punto di vista legale.
Se avete delle domande o volete propormi un argomento di cui parlare, potete farlo scrivendomi all’indirizzo e-mail dirittoetutela3.0@gmail.com o compilando il form che trovate sul sito www.studiolegalefois.com.
AVV. FULVIA FOIS