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Cyberbullismo: come difendersi?

Care lettrici e cari lettori, questa settimana voglio parlarvi di un fenomeno davvero subdolo ma molto diffuso che, purtroppo, può avere esiti nefasti.

Sto parlando del cd. “cyberbullismo” che, secondo la definizione fornita dal Garante della Privacy, comprende “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali realizzati, per via telematica, a danno di minori, nonché la diffusione di contenuti on line riguardanti uno o più componenti della famiglia di un minore con lo scopo di isolarlo, attaccarlo o metterlo in ridicolo”.

Si tratta di un fenomeno che può avere effetti gravissimi dal momento che la condivisione incontrollata del contenuto incriminato lo rende suscettibile di raggiungere un numero davvero sconfinato di ragazzi, con il rischio che questi diventino nuove vittime o, peggio, cyberbulli.

La portata del fenomeno, le possibili gravi conseguenze dello stesso e la sua grande diffusivi hanno reso necessario, per il Garante della Privacy, intervenire con una scheda informativa e un contenuto video dedicato al fine di informare quanti più giovani possibili in merito a come agire e come tutelarsi in caso di cyberbullismo.

In primo luogo, il Garante ricorda come, ai sensi della legge 71/2017, il soggetto che si trova ad essere vittima di cyberbullismo ha il diritto di chiedere l’oscuramento, la rimozione o il blocco di contenuti a lui riferiti e diffusi per via telematica.

Pensiamo, ad esempio, a foto e videopost o commenti dal carattere offensivo, minaccioso o diffamante: in questi casi la vittima può chiedere in prima persona, se ha più di 14 anni, o per il tramite dei propri genitori se infraquattordicenne, al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media dove sono pubblicate le informazioni, di eliminare il contenuto 

Nel caso in cui il gestore del sito o della pagina web non provveda ad eliminare i contenuti come richiesto, il soggetto interessato – o i suoi genitori per lui – potrà rivolgersi direttamente al Garante per la protezione dei dati personaliutilizzando il modello disponibile sulla pagina dedicata al cyberbullismo presente nel sito web del Garante stesso.

Oltre a ciò, è importante informare i giovanissimi dell’importanza del dialogo.

Parlare di quello che si sta vivendo, delle proprie emozioni e di come la propria vita è cambiata a causa ed in conseguenza delle condotte bullizzanti è fondamentale non solo per poter essere aiutati e dunque intervenire il prima possibile, ma anche per non sentirsi soli e senza via d’uscita.

In quest’ottica, essenziale è il ruolo dei genitori che devono farsi attenti osservatori della quotidianità dei figli e del loro stato d’animo al fine di carpire tempestivamente eventuali disagi degli stessi.

L’ interesse per attività che vadano oltre la sfera prettamente tecnologica, la coerenza del rendimento scolastico, il mantenimento di contatti con il proprio stabile nucleo di amicizie possono essere importanti sintomi di benessere in difetto dei quali sarebbe bene indagare.

COSA NE PENSO IO?

Credo che gli strumenti sopra descritti siano fondamentali per arginare gli effetti negativi che gli atti di cyberbullismo possono avere sui nostri ragazzi.

Da soli, però, non bastano.

È essenziale, dunque, una maggior attenzione all’educazione scolastica ed extrascolastica dei giovanissimi che deve essere improntata al rispetto altrui e alla consapevolezza dei risvolti – spesso gravi – che le azioni di ognuno possono avere sulla vita altrui.

Questa è una rubrica di informazione e divulgazione giuridica che ha il solo scopo di voler contribuire a livello sociale alla conoscenza dei propri diritti in quanto è mia convinzione che solo così è possibile tutelarli efficacemente dal punto di vista legale.

Se avete delle domande o volete propormi un argomento di cui parlare, potete farlo scrivendomi all’indirizzo e-mail dirittoetutela3.0@gmail.com o compilando il form che trovate sul sito www.studiolegalefois.com.

Avv. Fulvia Fois



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