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Il testamento di fine vita: quando si può fare e quanto costa

Il testamento di fine vita, quando si può fare e quanto costa

DIRITTO E TUTELA 3.0 ROVIGO L’avvocato Fulvia Fois spiega chi, come e quando il testamento biologico è valido per la legge 

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Biotestamento o eutanasia? Fulvia Fois dipana dubbi e risponde alle domande sul testamento di fine vita o sul Dat, le dichiarazioni anticipate di trattamento

Cari Lettori, 
sempre più spesso mi viene posta la domanda su che cos’è il testamento biologico e se in Italia si può validamente fare.

Innanzitutto, vi indico che dal 31 gennaio 2018 è entrata in vigore la legge n. 219 del 2017 sul testamento biologico, nota anche come legge sul fine vita, che ha finalmente disciplinato in modo organico le cosiddette dichiarazioni anticipate di trattamento, in breve Dat.

Lo scopo di questa legge è quello di rendere effettiva la normativa concernente il rispetto delle volontà dei pazienti terminali circa i trattamenti sanitari da ricevere o da rifiutare nel caso in cui, all’occorrenza, i malati si trovino impossibilitati ad esprimere la loro preferenza.

Al di là delle implicazioni e discussioni etico/religiose che hanno accompagnato i lavori preparatori, chiara è la differenza tra biotestamento ed eutanasia.

Infatti il biotestamento è uno strumento con cui un soggetto esprime per il futuro la propria volontà di sospendere in tutto o in parte i trattamenti medico-sanitari nell’ipotesi in cui non sia più in grado di autodeterminarsi.

L’eutanasia, invece, procura volontariamente la morte di un soggetto affetto da una malattia inguaribile, al fine di porre termine alle sue sofferenze.

In questo caso la morte sopraggiunge come conseguenza di un atto apposito, nel primo caso è il risultato di un rifiuto di determinate cure voluto e validamente espresso dal paziente.

Cosa sono le dichiarazioni anticipate di trattamento?

Sono delle dichiarazioni con cui un soggetto, per l’ipotesi in cui in futuro possa trovarsi nell’incapacità di fornire una valida autodeterminazione, dà in via anticipata il proprio consenso o il proprio rifiuto a trattamenti sanitari e ad esami diagnostici, purché conformi alle leggi.

Con tali dichiarazioni il soggetto può anche dichiarare che i trattamenti sanitari già iniziati, che abbiano il solo obiettivo di prolungare la vita, quali ad esempio le trasfusioni, la rianimazione cardio-polmonare, la respirazione assistita, siano interrotti.

Allo stesso modo può essere dichiarato che venga interrotta l’alimentazione, naturale o artificiale che sia, così come può essere precisato che dette misure vengano adottate solo in specifiche situazioni, quali lo stato di coma vegetativo persistente, danni cerebrali irreversibili etc.

Il personale medico-sanitario sarà tenuto a rispettare e dare esecuzione alle Dat validamente espresse (ossia disposte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata) e, conseguentemente, andrà esente da responsabilità civile e penale dalle conseguenze di tale libera determinazione del paziente, a condizione che lo stesso personale lo abbia adeguatamente informato delle conseguenze di tali scelte. 

Chi può fare testamento biologico?

Possono farlo tutti i cittadini maggiorenni e capaci di intendere e di volere.

Se il soggetto è minore, possono farlo i genitori aventi la responsabilità genitoriale o un tutore, purché sia tenuto conto della volontà del minore stesso che sia in grado di comprendere e valutare le circostanze del caso concreto.

Con quali forme si può fare una Dat? 

La legge impone per la validità del testamento biologico la forma scritta.

Pertanto, una Dat sarà valida se contenuta in un atto pubblico (ad esempio se redatta da un notaio o altro pubblico ufficiale), una scrittura privata autenticata (da un notaio, un altro pubblico ufficiale ed anche da un medico del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato) o per scrittura privata.

Se il paziente non è in grado di redigere una Dat, la stessa può essere validamente disposta anche mediante una videoregistrazione o qualsiasi altro strumento che permetta una valida comunicazione. Cosa deve contenere una Dat per essere valida?

Una Dat, per essere valida, deve contenere i dati anagrafici del disponente, le informazioni sul suo stato di salute, l’indicazione delle terapie da adottare e quelle che si intende rifiutare, puntuali prescrizioni e condizioni, la firma del medico e le indicazioni sul post mortem

Le Dat possono essere revocate o modificate in qualunque momento con le stesse forme con cui debbono essere redatte.

Tuttavia, qualora la necessità della modifica o della revoca sopravvengano in una situazione di emergenza, la volontà può essere espressa verbalmente e raccolta da un medico o videoregistrata, alla presenza di due testimoni.

Chi può redigere le Dat e a chi vanno consegnate?

Le Dat possono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata vanno poi consegnate personalmente dal disponente:

- presso l’ufficio dello stato civile del proprio comune di residenza.

Qui la Dat verrà annotata in un apposito registro o, in mancanza di un registro ufficiale, in un elenco cronologico delle dichiarazioni

oppure

- presso le strutture sanitarie nelle regioni che adottano modalità telematiche di gestione della cartella clinica o il fascicolo sanitario elettronico o altre modalità informatiche di gestione dei dati del singolo iscritto al Servizio sanitario nazionale e che, con proprio atto, abbiano regolamentato la raccolta di copia delle DAT.

Può essere nominato un fiduciario? Che età deve avere? Che compito ha il fiduciario?

La legge prevede la possibilità per un soggetto di nominare un fiduciario, ossia una persona che gode della massima fiducia del disponente, che avrà il compito di interpretare le Dat rilasciate in precedenza, alla luce delle condizioni attuali del paziente, degli eventuali progressi intervenuti in campo medico e di ogni altra circostanza.

La nomina del fiduciario può essere revocata in ogni momento, senza necessità di motivazione, purché redatta con le stesse forme previste per la nomina.

Il fiduciario dev’essere maggiorenne, capace di intendere e di volere e deve accettare l’incarico sottoscrivendo la Dat con atto successivo, che andrà allegato alla Dat cui è riferito.

Può rifiutare l’incarico. 

Quanto costa redigere il testamento biologico?

Le Dat sono esenti da qualsiasi imposta, tassa, tributo di diritto, compresa l’imposta di bollo.

Non è necessaria neppure la registrazione tributaria. 

C’è da comprendere se nel proprio comune di residenza è stato o meno istituito presso l’anagrafe il registro necessario ad annotare le Dat.

Confido di aver chiarito qualche dubbio sull’argomento e nel caso aveste necessità di ulteriori precisazioni potete certamente scrivermi a : dirittoetutela3.0@gmail.com

 

                                                                                                                                                                                                                                                                  Avv. Fulvia Fois

 



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