Fondo Impresa Donna: firmato il decreto attuativo
WWW.DIRITTOETUTELAFOIS.COM - Incentivi alle imprese in rosa: firmato il decreto attuativo del fondo Impresa Donna
L'avvocato Fulvia Fois del Foro di Rovigo illustra le possibilità offerte alle imprese femminili grazie alle risorse del Pnrr messe a disposizione dal Governo. Incentivi a fondo perduto e finanziamenti agevolati
Care lettrici e cari lettori,
questa settimana voglio parlare con voi di un’importante novità proveniente dal Ministero dell’Economia e dello Sviluppo che riguarda l’imprenditoria femminile.
Sto parlando del Fondo Impresa Donna, ovvero uno stanziamento di 40 milioni di euro – che sarà poi integrabile con altri 400 milioni di euro – destinato ad incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Ma quali sono i destinatari del contributo?
Il decreto attuativo del fondo per l’imprenditoria femminile fa esplicito riferimento a quattro categorie di soggetti, ovvero le cooperative e le società di persone di cui almeno il 60% dei soci sia donna, le società di capitali con quote e componenti del Consiglio di Amministrazione che siano per almeno due terzi donne, le imprese individuali di cui sia titolare una donna e le lavoratrici autonome.
Più nello specifico, il contributo si propone di aiutare e rendere economicamente sostenibile l’attività d’impresa sia nel momento della nascita della stessa, sia per quanto riguarda la fase del suo consolidamento.
Per beneficiare del contributo, le imprese dovranno realizzare programmi di investimento entro due anni e con un tetto massimo di spese ammissibili.
Ad esempio, per le nuove imprese:
- per le spese fino a 100.000,00 euro sono previsti contributi a fondo perduto che coprono fino all’80% della spesa (fino al 90%, invece, per le donne disoccupate) e per un massimo di 50.000,00 euro.
- Per le spese tra 100.000 euro e 250.000 euro, il contributo coprirà “soltanto” il 50% delle stesse
Se, invece, l’impresa esiste già da almeno un anno e massimo tre, le agevolazioni si presentano per il 50% come fondo perduto e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili.
Se invece l’azienda ha più di tre anni le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il fondo perduto, quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato.
Sono ammissibili le sole spese che risultino sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda oppure, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura della partita Iva.
Le spese “ammissibili” riguardano impianti, attrezzature e macchinari nuovi di fabbrica, immobilizzazioni immateriali, servizi cloud per la gestione aziendale e per il personale dipendente, assunto sia a tempo determinato che indeterminato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa agevolata.
Anche se non è ancora stata prevista una data a partire dalla quale le domande potranno essere inoltrate, sappiamo che le stesse dovranno essere presentate in modalità telematica sul portale Invitalia e saranno valutate in ordine di presentazione.
Qualora le risorse non dovessero bastare per soddisfare tutte le richieste, le agevolazioni saranno vengono concesse in misura parziale rispetto all’importo ammissibile.
COSA NE PENSO IO?
Credo che l’idea di prevedere dei sostegni economici per le imprese in tutto o in parte a componente femminile sia un grandissimo traguardo che, tuttavia, non manca di evidenziare una problematica che purtroppo, da sempre, contraddistingue il nostro Paese.
Il tasso di disoccupazione femminile è preoccupantemente più alto rispetto a quello maschile e, a parità di mansione e/o professione, gli stipendi femminili sono nettamente inferiori rispetto a quelli percepiti dagli uomini.
Questo intervento, voluto dal Governo nel Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) nell’ambito della missione “Inclusione e coesione”, deve essere soltanto il primo di una serie di concrete iniziative a sostegno delle donne e del loro lavoro.
C’è ancora molta strada da percorrere nel nostro magnifico Paese per superare con dignità correttezza e senso di responsabilità le differenze retributive tra lavoratori e lavoratrici.
Ditemi cosa ne pensate Voi, potete suggerirmi argomenti e questioni affrontare scrivendomi all’indirizzo e-mail dirittoetutela3.0@gmail.com o compilando il form che trovate sul sito www.dirittoetutelafois.com o www.studiolegalefois.it.
Avv. Fulvia Fois