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Genitori separati: quali obblighi quando si va in vacanza con i figli?

Care lettrici e cari lettori, questa settimana voglio parlarvi di un argomento davvero particolare che trovo di estremo interesse.

Quando una coppia si separa, si cerca di determinare nella maniera più dettagliata possibile e non senza difficoltà ogni aspetto relativo ai figli minori. Tra gli argomento di maggior rilievo – e di maggior conflitto – vi è senza ombra di dubbio quello delle vacanze estive.

Accade infatti spesso che i genitori davvero non riescano a raggiungere alcun tipo di accordo in ordine alla distribuzione delle vacanze estive, con la conseguenza che tutto viene deferito ad un Giudice che decide tenendo sempre conto del preminente interesse del minore.

Questo, tuttavia, non basta. Accade anche che, pur essendoci un provvedimento del Tribunale ad indicare tempi e modi in cui i figli trascorreranno le vacanze estive con ciascun genitore,sorgano non pochi contrasti.

Durata del soggiorno, meta prescelta, compagnia poco gradita sono solo alcune delle fonti di dibattito, cui si accompagnano non pochi dubbi e perplessità, come quelle di chi chiede se il proprio ex abbia o meno l’obbligo di riferire dove trascorrerà le proprie vacanze insieme ai figli minori.

Orbene, sul punto occorre preliminarmente chiarire che il nostro ordinamento prevede che, sempre in funzione del superiore interesse dei minori, i genitori debbano necessariamente collaborare tra loro.

Ciò premesso, non potendovi essere collaborazione senza comunicazione, va da sé che i genitori sono chiamati a mantenere il dialogo in merito a ciò che concerne la prole, soprattutto in riferimento agli spostamenti che interessano i figli minori.

Ecco allora che comunicare all’altro genitore non solo la meta delle proprie vacanze ma anche l’indirizzo del resort, dell’hotel o di altro luogo di villeggiatura si rivela essere assolutamente necessario.

Ma cosa accade nel caso in cui, invece, il genitore non comunica nulla?

L’omessa comunicazione del luogo in cui si intende portare i figli minori per le vacanze estive può comportare conseguenze sotto il profilo civilistico e ciò in quanto l’altro genitore potrebbe adire il Tribunale per chiedere che il genitore inadempiente venga sanzionato ovvero, nei casi più gravi, per chiedere una modifica delle condizioni di separazione o divorzio.

E dal punto di vista penale possono esserci conseguenze?

Non indicare all’altro genitore dove si trascorreranno le vacanze insieme ai figli minori non integra una fattispecie delittuosa e, non essendo un reato, non sono previste conseguenze sotto il profilo penale.

Occorre però prestare attenzione in quanto, qualora le condotte siano tali da impedire all’altro genitore l’esercizio della responsabilità genitoriale (se ad esempio, oltre a non indicare il luogo di villeggiatura, il genitore non risponde a chiamate e messaggi dell’altro o trattiene immotivatamente, senza preavviso e senza il consenso dell’altro i minori oltre i giorni stabiliti, senza dare alcuna notizia di sé o dei figli) allora potrebbero delinearsi i profili del reato di sottrazione di minore previsto e punito dall’art. 573 del Codice Penale.

COSA NE PENSO IO?

Avendo chiaro tutto questo, ritengo che, come in tutti gli ambiti della vita, la cosa migliore da fare è usare il buon senso e il raziocinio, pensando prevalentemente al benessere dei nostri figli, evitando di esporli ad inutili e gratuiti conflitti.

Questa è una rubrica di informazione e divulgazione giuridica che ha il solo scopo di voler contribuire a livello sociale alla conoscenza dei propri diritti in quanto è mia convinzione che solo così è possibile tutelarli efficacemente dal punto di vista legale.

Se avete delle domande o volete propormi un argomento di cui parlare, potete farlo scrivendomi all’indirizzo e-mail dirittoetutela3.0@gmail.com o compilando il form che trovate sul sito www.studiolegalefois.com.



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