L'insegnante può sequestrare lo smartphone in classe?
L’insegnante può sequestrare lo smartphone in classe?
L'avvocato Fulvia Fois del Foro di Rovigo sull'uso del telefono a scuola per uno studente, e le sue conseguenze
Care lettrici e cari lettori, questa settimana parliamo di un argomento davvero particolare che, sono sicura, interesserà a moltissimi.
Oramai tutti i ragazzi, anche giovanissimi, posseggono uno smartphone dal quale in certi casi sembrano dipendere totalmente, al punto da trascorrere ore ed ore davanti allo schermo, passando in rassegna tutti i post di Facebook, i video di TikTok ed i reels di Instagram.
Non c’è niente di male, certo, ma cosa accade se lo smartphone viene utilizzato a scuola durante le ore di lezione? In quali sanzioni possono incorrere i nostri ragazzi?
Il più “classico” dei provvedimenti, quello più utilizzato dagli insegnanti italiani è il sequestro del telefonino: accorgendosi che un alunno sta utilizzando lo smartphone per scrivere messaggi, navigare su internet, giocare o copiare, l’insegnante gli intima di consegnargli immediatamente il dispositivo, che viene poi dallo stesso tenuto in custodia fino alla fine della lezione o, nei casi più gravi, dal dirigente scolastico fino a che uno dei genitori non si presenta per il ritiro dello stesso.
Le opinioni in merito potrebbero essere le più discordanti, qualcuno elogerebbe il docente, altri lo criticherebbero ma la domanda che dobbiamo porci è: questa condotta è lecita? Vediamo cosa dice la legge al riguardo.
Innanzitutto, è bene premettere che ogni istituto scolastico può adottare un proprio regolamento circa l’utilizzo dei telefoni cellulari durante le ore di lezione, financo proibendone l’utilizzo per scopi che non siano puramente didattici (come la registrazione delle lezioni) o strettamente personali.
Questo, tuttavia, non significa che il corpo docente possa fare qualsiasi cosa per far rispettare il regolamento.
Infatti, pur avendo la qualifica di Pubblico Ufficiale, l’insegnante non dispone di poteri coercitivi – che sono propri soltanto dell’Autorità Giudiziaria – come, per l’appunto, il potere di operare perquisizioni e sequestri
Ne consegue che il docente non può legittimamente perquisire l’alunno e/o sequestrare il telefono cellulare o altro dispositivo elettronico dallo stesso durante la lezione, nemmeno se il sequestro avvenga soltanto per un periodo di tempo limitato.
Ciò non senza conseguenze dal momento che in siffatte ipotesi il docente rischia di essere querelato per il reato di abuso d’ufficio ed appropriazione indebita.
Quello che, invece, potrà fare l’insegnante senza rischiare di incorrere in responsabilità di tipo penale è applicare una sanzione disciplinare – purché non eccedente i limiti previsti dal regolamento di Istituto – allo studente, ad esempio allontanandolo dalla classe.
COSA NE PENSO IO?
Credo che il rispetto delle regole sia di fondamentale importanza all’interno di una società civile. Questo rispetto, tuttavia, deve essere preteso da tutti i componenti della società a prescindere dal ruolo dagli stessi ricoperto.
Dunque, se da un lato è essenziale insegnare ai nostri ragazzi l’importanza del rispetto delle regole e delle persone presenti nei contesti sociali dagli stessi frequentati, dall’atro è necessario che anche chi, per il proprio ruolo o per la propria professione è chiamato a dare l’esempio, si impegni allo stesso tipo di rispetto: solo in questo modo i precetti e i comportamenti corretti possono avere credibilità e diffondersi efficacemente anche tra i più giovani.
Questa è una rubrica di informazione e divulgazione giuridica che ha il solo scopo di voler contribuire a livello sociale alla conoscenza dei propri diritti in quanto è mia convinzione che solo così è possibile tutelarli efficacemente dal punto di vista legale.
Se avete delle domande o volete propormi un argomento di cui parlare, potete farlo scrivendomi all’indirizzo e-mail dirittoetutela3.0@gmail.com o compilando il form che trovate sul sito www.studiolegalefois.com.
Avv. Fulvia Fois