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Violenza contro le donne, quali nuove misure a protezione?

Violenza contro le donne, quali nuove misure a protezione?

L'avvocato del Foro di Rovigo Fulvia Fois illustra le nuove norme a contrasto della violenza di genere e domestica

Care lettrici e cari lettori,                                                                                 

questa settimana voglio parlarvi di un argomento di cui, purtroppo, si è tornato fortemente a parlare a causa dei terribili fatti di cronaca degli scorsi giorni, ovvero la violenza contro le donne ed il femminicidio.

Il fatto che tutti, alla scomparsa di una donna e del figlio che portava in grembo, abbiano subito pensato ad un coinvolgimento del compagno è sintomatico di una diffusione preoccupante della violenza di genere all’interno della società, ragion per cui si rende certamente necessario un ripensamento.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge – che, in quanto tale dovrà essere approvato dalle Camere e sarà suscettibile di modifiche – che prevede nuove norme sul contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica.

Il disegno di legge si caratterizza per il fatto di cercare di “potenziare” strumenti già previsti dal Codice Rosso, ad esempio ampliando le ipotesi di applicazione degli stessi, come nel caso dell’ammonimento del questore.

Che cos’è l’ammonimento del questore? Per quali reati si può chiedere?

L’ammonimento del Questore è uno strumento di tutela cui la vittima di stalking può ricorrere affinché il Questore “diffidi” il soggetto interessato a cessare immediatamente le condotte persecutorie.

Mentre, ad oggi, l’ammonimento del Questore può essere utilizzato quale strumento a tutela della vittima del reato di atti persecutori, il disegno di legge in esame mira ad anticipare la tutela della vittima, prevedendo la possibilità di chiedere l’ammonimento anche nelle ipotesi di “reati spia”, ovvero quei reati che possono essere premonizioni di una futura violenza di genere, come ad esempio le percosse, la violenza privata, la violazione di domicilio e il danneggiamento commessi tra persone legate da relazione familiare o affettiva.

Oltre a ciò,quando un soggetto è destinatario di ammonimento, nel caso in cui quello stesso soggetto poi commetta un reato– anche se nei confronti di una persona diversa da quella che ha chiesto l’ammonimento stesso – allora la pena prevista per quel reato verrà inasprita.

Altro elemento molto interessante è la possibilità di imporre la detenzione in carcere non solo nei casi di violazioni degli arresti domiciliari, ma anche nei casi in cui venga violato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati abitualmente dalla persona offesa, obbligo che potrà essere imposto su decisione del tribunale anche attraverso il braccialetto elettronico.

Ultimo, ma non meno importante obiettivo, è l’arresto in flagranza differita.

L’arresto in flagranza puro e semplice presuppone l’aver colto il soggetto nell’atto di commettere il reato, subito dopo di esso o con cose o tracce dalle quali appaia che egli ha commesso il reato subito prima.

L’arresto in flagranza differita, invece, prevede la possibilità di arrestare un soggetto responsabile di maltrattamenti, atti persecutori, o che abbia violato un provvedimento di allontanamento anche nel caso in cui il reato sia dimostrabile attraverso video, foto o altro genere di documentazioni (per esempio chat o informazioni fornite da un gps), a condizione che non si superino le 48 ore dal fatto che si vuole dimostrare.

COSA NE PENSO IO?

Queste sono soltanto alcune delle novità previste dal disegno di legge e che, come abbiamo visto, non sono ancora entrate in vigore, ragion per cui non ci resta che attendere e sperare che trovino effettiva applicazione.

I dati dimostrano che, circa nella metà dei casi, il femminicidio è il culmine di maltrattamentiviolenze psicologiche o stalking. Ci sono dei reati spiache purtroppo, troppo spesso, vengono sottovalutati, sia dalle vittime che dai familiari e questo non deve più accadere.

Il fatto che il Governo stia dando maggior attenzione proprio a questi reati è sicuramente un segno positivo ma rischia di risolversi in un nulla di fatto se non accompagnato da un programma di educazione alla politica del rispetto che deve partire dalle famiglie e dalle scuole dell’infanzia.

Questa è una rubrica di informazione e divulgazione giuridica che ha il solo scopo di voler contribuire a livello sociale alla conoscenza dei propri diritti in quanto è mia convinzione che solo così è possibile tutelarli efficacemente dal punto di vista legale.

Se avete delle domande o volete propormi un argomento di cui parlare, potete farlo scrivendomi all’indirizzo e-mail dirittoetutela3.0@gmail.com o compilando il form che trovate sul sito www.studiolegalefois.com.

Avv. Fulvia Fois

 



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